La Stampa - Ed. Cuneo - Paola Scola

Tanti Comuni senza segretari "Ecco il piano"

30 gennaio 2024

La provincia di Cuneo la conosce bene. E anche la sua realtà complessa, sia geograficamente, sia per la presenza di 247 Comuni, molti dei quali minuscoli. Dopo il «grido di dolore» di 16 sindaci di Monregalese e Cebano (l'ultimo in ordine di tempo), sulle criticità dovute alla carenza di segretari comunali, il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo fa il punto della situazione.

Ministro, molti Comuni medi e piccoli della provincia di Cuneo (venerdì l'ultima protesta) lamentano le difficoltà gestionali per la carenza di segretari comunali. Conosce il problema? Come lo sta affrontando?

«È una questione che ho ben presente e di cui mi occupo sin dai primi giorni di governo. Non a caso con la Legge di Bilancio per il 2023, varata da questo esecutivo a poche settimane dall'insediamento, abbiamo previsto che il Fondo assunzioni da 30 milioni annui fino al 2026 possa essere utilizzato dai Comuni fino a 5 mila abitanti anche per sostenere gli oneri relativi al trattamento economico dei segretari comunali. Una prima risposta concreta a un problema su cui l'attenzione resta alta».

La figura del vicesegretario non sembra la soluzione, perché nei Comuni minori mancano profili idonei. Che ne pensa?

«Capisco che non dia quella continuità necessaria ad ogni livello, per quanto si parli di funzionari preparati e di ottimo livello, ma si tratta comunque di una soluzione tampone. E vorrei ricordare anche la possibilità di trattenere fino a 24 mesi la figura del segretario comunale titolare anche in altre sedi di fascia superiore. Sono tutti accorgimenti che, per quanto non risolvano del tutto il problema, confermano l'intenzione di questo governo di venire incontro alle esigenze dei territori».

Per promuovere la scelta di una carriera da segretario comunale, che non pare fra le più appetibili, ritiene che sia sufficiente un incentivo economico?

«La leva economica è importante, ma non è certo l'unica. Il tema della attrattività della pubblica amministrazione si affronta anche puntando sulle persone, sulla possibilità di farle crescere e di riconoscerne il merito. È quello a cui stiamo lavorando per valorizzare tutte le professionalità e le esperienze di cui disponiamo, comprese quelle dei segretari comunali, figure centrali per realizzare gli obiettivi del Pnrr».

Pensa di porre un tetto al numero massimo di Comuni per ciascun segretario?

«È un tema delicato e credo che la soluzione andrebbe individuata caso per caso. La specificità dei nostri territori è tale che ipotizzare una soluzione uniforme potrebbe essere controproducente».

La fusione tra Comuni può essere una soluzione? Lei che ne pensa?

«Sviluppare questo tipo di soluzione, incentivarla, potrebbe risolvere alcune situazioni. A patto, però, di non mortificare l'autonomia e l'identità dei tanti territori italiani, che rappresentano un valore aggiunto del nostro tessuto sociale e produttivo».

Pensate di richiamare funzionari in pensione come soluzione temporanea?

«La possibilità di richiamare in servizio personale in quiescenza, o di trattenerlo al lavoro, è prevista solo per esigenze specifiche connesse al Pnrr e non riguarda la figura del segretario comunale. Credo che questo tema debba essere affrontato con grande equilibrio: da un lato, occorre dare le giuste opportunità ai giovani, di cui anche la pubblica amministrazione ha un grande bisogno; dall'altro, credo che sia giusto dare la possibilità di dedicarsi ai propri affetti e alle proprie passioni a chi ha speso una vita al servizio dello Stato».

Che cosa può dire il ministro a questa miriade di sindaci in difficoltà?

«Capisco bene le loro preoccupazioni, i loro problemi, e posso assicurare che stiamo facendo tutto il possibile per cercare di risolverli, pur in un contesto non facile. Il mio impegno e quello di tutto il governo sono massimi, così come la nostra disponibilità al dialogo e al confronto. Sono certo che insieme sapremo trovare le giuste soluzioni».