Funzioni Centrali, Zangrillo: "Rinnovato contratto per 6.200 dirigenti. Aumenti medi del 3,78%"

25 maggio 2023

ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e Organizzazioni e Confederazioni sindacali rappresentative hanno firmato oggi l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area dirigenziale delle Funzioni Centrali, per il triennio 2019-2021. Lo rende noto il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, “soddisfatto per la firma che riguarda circa 6.200 tra dirigenti pubblici e professionisti delle amministrazioni centrali, che vedono così rinnovato il proprio contratto collettivo di lavoro”.

Il nuovo contratto, aggiunge il Ministro Zangrillo, “consentirà di riconoscere aumenti medi del 3,78%, parte dei quali sono stati destinati a retribuzione di risultato. Le amministrazioni potranno inoltre riconoscere ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari con destinazione vincolata a retribuzione di risultato”.

Il contratto riguarda dirigenti pubblici e professionisti di Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti pubblici non economici. Sono ricompresi anche i dirigenti sanitari del Ministero della salute, dell’AIFA e i professionisti medici degli enti previdenziali.

Il rinnovo, tra le novità più rilevanti, pone l’accento sulla graduazione della retribuzione accessoria, che dovrà considerare non soltanto i risultati conseguiti, ma anche la natura più o meno sfidante degli obiettivi fissati. Si differenzia, inoltre, la retribuzione di risultato riconoscendo in modo selettivo retribuzioni significativamente più elevate.

“Imprimiamo in questo modo una forte accelerazione al percorso di valorizzazione dei risultati raggiunti da dirigenti e professionisti - sottolinea il Ministro Zangrillo -, perché una organizzazione che funziona, che vuole essere attrattiva verso i talenti, non può rinunciare a riconoscere e a premiare il merito”.

Dal punto di vista delle regole sul rapporto di lavoro, le parti hanno disciplinato anche per il personale dirigente e per i professionisti l’istituto del lavoro agile, di cui alla Legge 81/2017, adeguando di conseguenza anche il sistema delle relazioni sindacali.

Viene introdotta anche la figura del mentor, un dirigente o professionista esperto che viene chiamato, su base volontaria, ad affiancare il personale neoassunto durante i primi mesi di servizio. Sono stati rivisitati alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente CCNL come, ad esempio, la tutela nei confronti del personale affetto da gravi patologie che richiedono terapie salvavita.

L’accordo firmato oggi diventerà efficace dopo la sua sottoscrizione definitiva, a conclusione dell’iter di verifica e controllo della sua compatibilità economica e finanziaria, come previsto dalla normativa vigente.

“Con l’intesa di oggi tagliamo un altro significativo traguardo nel rilancio dei rinnovi contrattuali, a conferma della centralità nell’agenda del Governo del tema del lavoro pubblico - conclude Zangrillo -. Un altro segnale di attenzione alle persone della Pubblica Amministrazione, un motore essenziale del Paese che dobbiamo mettere nelle condizioni di svolgere al meglio i proprio compiti”.