Gazzetta del Sud - Antonio Ricchio

«Primi precari Pnrr stabilizzati da marzo»

19 febbraio 2023

Ministro Paolo Zangrillo, l'attuazione del Pnrr segna il passo. L'ultimo decreto varato in Consiglio dei ministri è la conferma che qualcosa non funziona all'interno di Regioni ed enti locali?
 
«Fornire agli enti territoriali le competenze necessarie per trasformare le idee in realtà, e far accadere le cose, è un obiettivo che ho molto chiaro. Il 70 per cento degli investimenti previsti dal Piano riguarda progetti che devono essere realizzati dai territori, per cui l'attenzione nei loro confronti è alta. Non si tratta di rimarcare quello che non funziona, ma di garantire la messa a terra dei progetti. La nuova governance rafforza la regia del Piano, una occasione irripetibile che non ci lasceremo sfuggire, e prevede una serie di semplificazioni che velocizzano le decisioni e accelerano cantieri e investimenti».
Genovese, senatore ed esponente di Forza Italia, Zangrillo - fratello minore del medico personale di Silvio Berlusconi - ha assunto la guida del dicastero retto fino a qualche mese fa da Renato Brunetta in un momento decisamente delicato per la pubblica amministrazione. Il Pnrr, certo. Ma anche il tema del rinnovamento di una macchina burocratica che necessita di una "revisione".
 
Il Sud arranca ancora di più su investimenti e attuazione del Piano di ripresa e resilienza. Vede il rischio di un allargamento del divario tra quest'area e il resto del Paese?
 
«Il governo ha a cuore l'Italia intera, nessuna area resterà indietro. Il Piano è nazionale e le norme sono rivolte a tutti gli enti territoriali, senza esclusioni. Una visione d'insieme, che tiene conto delle specificità di ciascuna area geografica, con l'obiettivo di far ripartire tutto il Paese».
 
Imprese e cittadini spesso lamentano i ritardi di una burocrazia spesso non al passo con i tempi. Il governo di cui lei fa parte intende rinnovare la macchina amministrativa?
 
«Lo stiamo già facendo. Il cuore del decreto Pnrr approvato giovedì scorso in Cdm è, non a caso, dedicato alle semplificazioni amministrative. Lavoriamo con i ministeri competenti, in un ottimo gioco di squadra che vede coinvolti anche  stakeholder, associazioni di categoria e territori, su materie come ambiente, energia, infrastrutture,  edilizia scolastica, cercando di anticipare le scadenze dello stesso Piano, per accelerare investimenti e cantieri. Abbiamo ad esempio reso più veloci gli interventi infrastrutturali o edilizi previsti dal Piano, con la conferenza dei servizi svolta dalla stazione appaltante in forma semplificata. I tempi per le determinazioni da rendere in Conferenza di servizi sono stati dimezzati, da 60 a 30 giorni, e in casi eccezionali è prevista anche l'esclusione delle procedure di Via, Vas e Aia. Passano da 120 a 90 giorni i termini per la verifica dell'interesse culturale di un immobile, mentre per installare tecnologie 4G la procedura diventa completamente digitale». 
 
I concorsi pubblici qui in Calabria procedono a passo di lumaca. Nemmeno l'affidamento a Formez Pa sembra aver prodotto la svolta attesa. Basti pensare che le selezioni per i funzionari dei Centri per l'impiego ancora devono essere espletate a un oltre un anno dalla pubblicazione del bando. Ci saranno novità in tal senso?
 
«Mi sto confrontando con il presidente Occhiuto, per capire se ci sono stati dei problemi e come risolverli. Quello dei concorsi è un tema che ho a cuore. Dal 1° gennaio è obbligatorio per le amministrazioni centrali inPA, il portale del reclutamento che raccoglie oltre 6 milioni di profili professionali ed estende il suo perimetro di ricerca a circa 16 milioni di iscritti a Linkedin Italia. Da giugno lo sarà anche per quelle locali. Si tratta di una semplificazione importante, che ha fatto venire meno l'obbligo di pubblicare i bandi in Gazzetta Ufficiale, ma anche di uno strumento utile a selezionare velocemente il personale dotato delle professionalità necessarie. È chiaro che un passo avanti altrettanto importante dovremo farlo sulle tempistiche dei concorsi, che devono essere più rapide. Ma stiamo lavorando».
 
Gli assunti a tempo determinato del Pnrr saranno stabilizzati alla fine del loro percorso lavorativo?
 
Il decreto appena approvato prevede, intanto, che le pubbliche amministrazioni possano stabilizzare dal 1° marzo i circa 500 lavoratori a tempo determinato assunti per realizzare il Pnrr, purché abbiano almeno 15 mesi di anzianità di servizio. Il "cantiere" è aperto e siamo al lavoro per rispondere alle esigenze di tutti gli enti coinvolti nella realizzazione del Piano».
 
Il prossimo 27 febbraio lei è atteso all'Università di Catanzaro, su invito del professore Antonio Viscomi, per una lectio magistralis sul valore costituzionale del lavoro nelle pubbliche amministrazioni e che inaugurerà il Centro di ricerca su "transizione digitale, autonomie negoziali e relazioni di lavoro". Quale sarà il messaggio che invierà?
 
«La pubblica amministrazione, 3,2 milioni di dipendenti, è un motore essenziale per lo sviluppo del Paese. Efficienza, buon andamento e imparzialità sono i principi su cui, secondo la nostra Costituzione, deve basarsi la sua azione. Lavoro in questa direzione, per far sì che la Pa resti al passo con i tempi, puntando sull'orgoglio di appartenenza, sulla professionalità e sulla passione per il loro lavoro delle nostre persone. Per essere all'altezza delle sfide che dobbiamo affrontare tutti insieme».