Italia Oggi - Francesco Cerisano

Semplificazioni, in arrivo un primo pacchetto di interventi

20 gennaio 2023

Semplificazioni a tappeto nella p.a. con un pacchetto di interventi in arrivo su autorizzazioni, modulistica, riduzione dei tempi, silenzio-assenso. A beneficiarne le attività produttive, l'edilizia (con la semplificazione di Suap e Sue) e l'artigianato. Nessun pericolo decadenza per le graduatorie degli idonei, in stand by in attesa che entro oggi le p.a. interessate ad assumere inviino alla Funzione pubblica le necessarie informazioni integrative dei dati già inviati con il Piao. E proprio a proposito del Piano integrato di attività e organizzazione è in arrivo, con gli emendamenti al Milleproroghe, un rinvio del termine attualmente in scadenza al 31 gennaio. Le p.a. centrali avranno due mesi in più (fino al 31 marzo) per trasmettere il Piao a palazzo Vidoni, mentre per gli enti locali resta per il momento ferma la scadenza del 30 maggio collegata alla deadline dei bilanci preventivi (30 aprile). Con ItaliaOggi il ministro della Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, fa il punto sui temi più delicati del pubblico impiego e lancia ai sindacati (che nei giorni scorsi hanno sollevato il tema della questione salariale degli statali) un messaggio di distensione: i recenti dati sugli stipendi pubblici non tengono conto degli aumenti previsti dai contratti chiusi nel 2022 e che impatteranno positivamente sulle tasche dei lavoratori quest'anno. Ma per il futuro merito e aumenti dovranno andare a braccetto, perché, spiega il ministro "l'attività lavorativa deve essere misurata più sui risultati, rafforzando il sistema degli obiettivi e della valutazione".

Domanda. Ministro, partiamo dal Piao. L'anno del debutto, il 2022, è stato caratterizzato da rinvii e scadenze differenziate (tra p.a. centrale e enti locali). Qual è il livello di adempimento da parte degli enti?

Risposta. Il Piao è uno strumento strategico che consente, in un unico documento, di racchiudere vari livelli di programmazione e governance dei singoli enti, dalla perfomance al fabbisogno del personale, fino alla parità di genere, il lavoro agile e il piano anticorruzione. Strumenti che inizialmente slegati tra di loro trovano un'armonizzazione nell'ottica di una sempre maggiore efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione. Un lavoro importante che ha richiesto un notevole sforzo da parte delle amministrazioni per giungere, a regime, a un documento integrato con i precedenti strumenti e aggiornato ai recenti interventi normativi. Come è normale che sia, essendo il Piao al suo debutto può essere necessaria una messa a punto, come nel caso dell'aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione 2022 (Pna), che ha concluso il suo inter solamente il 17 gennaio scorso con il parere favorevole dell'apposito Comitato interministeriale. È chiaro che per dare attuazione sostanziale, e non meramente formale, alla disciplina del Piao e alle indicazioni dello stesso Pna la scadenza di presentazione era non solo un obiettivo difficilmente raggiungibile, anche in virtù della transizione politica tra governi. Per questo è stato deciso di differire i termini di presentazione del Piano, ponendo al contempo un termine ragionevole che non va oltre il 31 marzo 2023. Per gli enti locali la scadenza seguirà il differimento a norma vigente dell'approvazione dei bilanci. Per quest'anno, come disposto in Manovra, la scadenza è il 30 aprile e, di conseguenza, per gli enti la data per la presentazione del Piao è il 30 maggio.

D. A che punto sono i dpcm necessari per la programmazione dei fabbisogni di risorse umane? Da cosa dipendono i ritardi nell'emanazione dei dpcm che potrebbero mettere a rischio decadenza le graduatorie degli idonei?

R. Il Dipartimento ha già provveduto ad istruire il Piano triennale dei fabbisogni di personale, contenente le indicazioni relative, tra l'altro, alla strategia di copertura del fabbisogno nell'orizzonte temporale considerato elaborando i dati quantitativi relativi alle assunzioni per l'annualità 2022, sui risparmi da cessazioni del 2021 e ad autorizzare procedure di reclutamento per le annualità 2023 e 2024. Le novità normative intercorse nel frattempo hanno richiesto l'aggiornamento di alcuni dati propedeutici all'emanazione del dpcm, senza i quali il Dipartimento non può dare il via libera alle assunzioni. Con la nota dello scorso 29 dicembre tutte le amministrazioni interessate sono state invitate a fornire al Dipartimento, entro il termine del 20 gennaio, ulteriori ma necessarie informazioni integrative a quelle già inviate attraverso il Piao. Si pensi, in particolare, all'ultimo Ccnl relativo alle Funzioni centrali che ha modificato i tabellari ed il sistema di classificazione, costringendo le amministrazioni che avevano già formulato i propri dati, ad effettuare una ricognizione ed un aggiornamento coerentemente con i nuovi valori stipendiali e sistemi di classificazione. Il Dipartimento è quindi già al lavoro. Non vedo il rischio di decadenza delle graduatorie e se ci fosse la necessità di intervenire in qualche caso lo valuteremo con attenzione, non ci faremo cogliere impreparati.

D. Qual è lo stato dell'arte delle semplificazioni previste dal Pnrr e della legge sulla concorrenza?

R. Delle 600 procedure scadenzate dal Pnnr entro il 2026, 200 saranno completate entro il 2024. Un lavoro non facile, ma di fondamentale importanza perché dovrà costituire la base del nuovo rapporto tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Capire dove e cosa semplificare vuol dire intervenire in maniera efficace nei settori strategici e in quelli che presentano maggiori criticità. Stiamo definendo un primo pacchetto di interventi semplificatori, frutto di questo lavoro, che tocca importanti settori, tra cui artigianato, attività produttive e meccanismi di risposte attraverso l'istituto del silenzio-assenso. Sul tema dell'artigianato stiamo intervenendo nella semplificazione delle autorizzazioni, della modulistica, nella riduzione dei tempi e nella perentorietà dei termini. Per quanto riguarda le attività produttive prosegue la digitalizzazione e semplificazione degli sportelli Suap e Sue, con l'obiettivo di standardizzare i processi e realizzare un'unica interfaccia sul modello once-only. Infine la proposta di individuare e rendere disponibile un l'elenco puntuale dei casi di autorizzazioni espresse previste dalle norme europee, per superare l'incertezza e la disomogeneità nell'applicazione del silenzio-assenso.

D. Nei giorni scorsi i sindacati sono tornati a sollevare la questione salariale dei dipendenti pubblici. Cosa risponde a Cgil e Uil che le hanno chiesto di sostenerli per far fronte all'aumento dei prezzi?

R. Comprendo le sollecitazioni dei sindacati, anche alla luce del delicato contesto economico e sociale caratterizzato da una elevata inflazione, di cui tutti dovremo tenere conto nella nuova stagione contrattuale con senso di responsabilità. Il mio impegno per far fronte alle esigenze dei dipendenti pubblici c'è e su questo auspico un dialogo costruttivo con le parti sociali. Mi preme però precisare che i dati diffusi di recente non tengono conto degli aumenti riconosciuti dai contratti firmati nei mesi scorsi, che avranno effetto quest'anno. Sulle retribuzioni occorre comunque ampliare il ragionamento. Credo infatti che l'attività lavorativa debba essere misurata più sui risultati, rafforzando il sistema degli obiettivi e della valutazione. I contratti appena sottoscritti in parte già lo fanno: sono stati aumentati i fondi per la contrattazione integrativa e la parte variabile oscilla tra il 20 e il 35%. Bisogna continuare su questa strada.

D. Cos'è emerso dalla prima tappa del vostro percorso di ascolto dei territori che è iniziato a Perugia?

R. 'Facciamo semplice l'Italia. PArola ai territori' è un percorso iniziato a Perugia il 9 gennaio e che proseguirà il 6 febbraio a l'Aquila e poi a Napoli, Trieste e nel resto del Paese. Una serie di incontri non solo per raccontare quello che stiamo facendo, ma soprattutto per ascoltare i bisogni, le criticità, le proposte che ci arrivano da chi vive in maniera diretta e costante il rapporto con i cittadini. E' stata inoltre l'occasione per avviare un percorso per la realizzazione di un polo formativo umbro. Il nuovo centro nascerà dalla collaborazione tra la stessa Scuola nazionale dell'amministrazione, la Funzione pubblica, l'Università di Perugia, la Scuola Umbra di amministrazione pubblica, la regione e il comune.