Inaugurato l'ottavo corso-concorso SNA per dirigenti pubblici

18 gennaio 2023

La cerimonia di inaugurazione dell’8° corso-concorso SNA (Scuola Nazionale dell'Amministrazione), presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, della Presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra. Interventi del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, della Presidente della SNA, Paola Severino. Lectio magistralis del Presidente Emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato.

  • Il video

  • Di seguito l'intervento del Ministro Zangrillo

"Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente della Camera, Signor Vicepresidente del Senato, Signor Presidente del Consiglio dei ministri, Signora Presidente della Corte costituzionale.

Signori Segretari generali della Camera dei deputati e della Presidenza del Consiglio dei ministri, Presidente Amato, Autorità.

Ringrazio la Presidente, prof.ssa Paola Severino, per l’invito a partecipare a questa giornata di inaugurazione dell’8° corso-concorso per dirigenti delle amministrazioni statali.

Saluto e rivolgo un augurio di buon lavoro ai docenti, a tutto il personale della Scuola e ai vincitori dell’ultimo concorso che da oggi sono chiamati ad intraprendere un nuovo ed importante cammino.

Permettetemi un pensiero a Franco Frattini, che fu uno dei promotori del corso-concorso e favorì la nascita della prima Associazione dei dirigenti. A lui, se la Presidente è d’accordo, vorrei intitolare il corso che stiamo inaugurando.

Signor Presidente della Repubblica,

la Sua presenza, oggi, è per tutti noi un onore e rappresenta non solo un atto di attenzione verso una delle Istituzioni formative più prestigiose del Paese ma è per noi un privilegio che ci invita a raggiungere nuovi obiettivi e ci esorta a lavorare, ancor di più, per il buon funzionamento della nostra pubblica amministrazione.

Così come ci inducono a sempre maggiore impegno le Sue parole, da ultimo quelle pronunciate nel messaggio di fine anno. Come ci ha giustamente ricordato, alla luce dello scenario che stiamo vivendo, pensare di rigettare il cambiamento è un errore e un’illusione poiché 'il cambiamento va guidato, l’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa'.

In tal senso credo che alla pubblica amministrazione, quale grande e complessa organizzazione, capace di muovere strutture fondamentali del nostro Paese, spetti il compito di sviluppare e attuare progetti innovativi volti a soddisfare le esigenze di cittadini e imprese. Esigenze che cambiano ancor più velocemente in questo particolare momento storico che ha determinato, e continua a determinare, grandi e profonde trasformazioni in molteplici ambiti della vita individuale e collettiva.

In un contesto così complesso in cui dati e informazioni viaggiano ad una velocità sempre più rapida e le conoscenze acquisite diventano in poco tempo obsolete, occorre reclutare e formare dirigenti pubblici che sappiano governare questi repentini cambiamenti. Non è di certo un caso se il 2023 è stato individuato dalla Commissione europea come l’anno delle competenze.

Mi rivolgo a voi che vi preparate a divenire dirigenti dello Stato. Il compito cui siete chiamati è il più alto: interpretare le transizioni e i mutamenti per fornire e implementare soluzioni concrete per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese senza mai venir meno ai valori scolpiti nella nostra Carta costituzionale.

I principi di buon andamento e imparzialità, sanciti nell’articolo 97 della nostra Legge fondamentale, sono l’architrave su cui poggia le proprie basi l’azione amministrativa. Si tratta di valori strettamente connessi all’articolo 98 in base al quale i pubblici impiegati debbono operare 'al servizio esclusivo della Nazione', principio che si raccorda al dovere dei cittadini, a cui sono affidate funzioni pubbliche, di adempierle 'con disciplina e onore', così come previsto dall’articolo 54.

È in questo perimetro, tratteggiato sapientemente dai nostri Padri costituenti, che dovrete essere capaci di assumere decisioni, conseguire risultati, agire con tempestività ma anche, e soprattutto, guidare le persone, generare ottimismo favorendo lo spirito di squadra, gestire gruppi di lavoro e stimolare il confronto con gli altri. Viviamo in un’epoca in cui dobbiamo ritrovare l’orgoglio, quel senso di appartenenza alle Istituzioni e rinunciare al pregiudizio verso gli altri, al mantenimento dello status quo. Come ci ha insegnato Piero Calamandrei 'la classe dirigente deve essere aperta e sempre rinnovata dall’afflusso verso l’alto degli elementi migliori di tutte le classi, di tutte le categorie'.

È innegabile come la Scuola giochi un ruolo fondamentale: l’attività di formazione della dirigenza pubblica è necessaria rispetto al corretto funzionamento dell’intero apparato dell’amministrazione pubblica. Non bisogna dimenticare che investire in una formazione di alta qualità significa puntare alla costruzione di un’amministrazione ad alto livello di prestazioni e, quindi, più responsabile. Infatti, la formazione si ispira a due obiettivi principali: ampliare le conoscenze e perseguire la crescita personale di ogni dirigente al fine di garantire la trasmissione del patrimonio dei saperi ed esprimere la capacità manageriale in modo da ottenere la massima performance organizzativa. In questi termini, la formazione non deve essere soltanto tecnica, ma anche dal forte portato valoriale, in cui si incrociano le competenze e le sensibilità plurali. La classe dirigente, nel suo complesso, non deve mai chiudersi in sé stessa, per non incappare nel pericolo di diventare la custode del formalismo, piuttosto avvalersi di un sistema di formazione continua per essere in grado di accrescere il valore del capitale umano e con esso generare valore pubblico.

In questo modo la pubblica amministrazione potrà ritrovare quella attrattività, soprattutto verso le nuove generazioni, attraverso un processo di reclutamento e di formazione stimolante nel quale le persone capaci che si impegnano potranno ottenere importanti riconoscimenti.

Competenza, responsabilità e merito, a cui si aggiungerà il vostro massimo impegno, sono gli ingredienti per disegnare, insieme, il futuro della nostra pubblica amministrazione.

Buon lavoro a tutti!".