Assemblea UNADIS: “La selezione della dirigenza pubblica”

21 maggio 2021

L’Italia guidata da una Pubblica amministrazione efficiente, moderna, digitale e sostenibile in cui operano persone preparate e motivate. La necessità  di valorizzare maggiormente i dirigenti in servizio e di rivedere i metodi di selezione del personale e soprattutto dei manager pubblici, i quali dovranno essere consapevoli del proprio ruolo, preparati a riconoscere e valorizzare il lavoro di tutte le altre professionalità all’interno dell’amministrazione, con adeguate capacità manageriali e competenze trasversali, oltre che digitali e tecniche. Dotati di autonomia nell’organizzazione del lavoro e nella gestione di risorse, anche strumentali e finanziarie. Sono stati i temi al centro  dell’assemblea Unadis, l’Unione Nazionale dei Dirigenti dello Stato, primo sindacato di categoria che iscrive esclusivamente dirigenti pubblici. 
 
Panucci: “Ingenti risorse per avviare riforma della Pa”
 
 ''I processi d'innovazione si creano solo  se c'è il consenso di tutti gli attori della Pubblica amministrazione, quindi personale, dirigenti e sindacati e gli azionisti che sono  cittadini” sottolinea il Capo di Gabinetto del ministero per la Pa Marcella Panucci. “Il dialogo è cruciale in queste fasi, soprattutto con la  dirigenza pubblica. Senza la dirigenza nessun percorso dell'innovazione si può fare - aggiunge Panucci. Però sono loro che  devono avviare i processi organizzativi e di semplificazione. Il Pnrr ha un approccio innovativo con investimenti imponenti. E' la prima  volta che si può fare una riforma con fondi così ingenti. Le riforme della Pa negli anni passati si sono sempre fatte a costo zero''.
 
Naddeo (ARAN): “Dirigenti guadagnano troppo? Dipende da quello che fanno”
 
 
"I dirigenti della Pubblica amministrazione guadagnano troppo? Dipende da quello che fanno. Tanti lavorano tantissimo, benissimo e il loro lavoro spesso non è nemmeno legato alla retribuzione che prendono, lo fanno per passione, responsabilità” dichiara il Presidente dell’Aran Antonio Naddeo. “In alcuni casi - aggiunge Naddeo - soprattutto in riferimento alla prima fascia, le  direzioni generali, si arriva quasi al massimo del tetto retributivo di 240mila euro che sta schiacciando le retribuzioni verso l'alto. Il paradosso è che il capo della Protezione Civile, con tutte le sue responsabilità, guadagna come un altro capo dipartimento all'interno della Presidenza che svolge un lavoro con meno responsabilità. Alcuni guadagnano poco, altri, per l'attività che fanno, guadagnano un po' troppo."