Pa, ARAN: fumata nera personale Presidenza Consiglio dei Ministri

1 giugno 2021

L'Aran ha effettuato un ultimo tentativo per arrivare alla sottoscrizione del contratto 2016-2018 della Presidenza del Consiglio, dopo la rottura del 13 gennaio scorso. La risposta negativa di tre sigle sindacali (Snaprecom, Sipre e Ugl), che rappresentano il 49,88% degli iscritti sindacali (la legge richiede il 51% per la firma) lo ha reso vano. Lo comunica l'Aran in una nota.
 
La proposta dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni – si legge ancora nella nota - è quella di gennaio e si basa sui seguenti incrementi economici: 120,11 euro medi per tredici mensilità, di cui 93 euro sul fisso; un ulteriore incremento di stipendio tabellare per il trasferimento di risorse dall'accessorio pari a 456,97 euro/mese.
 
Gli arretrati contrattuali ammonterebbero, ad oggi, a 6.100 euro medi. A tutte le risorse contrattuali andrebbero poi aggiunti 5 milioni di euro annui stanziati dalla legge di bilancio per il 2020 che la proposta di contratto rende disponibili per la produttività. Viste il perdurare delle condizioni di stallo è impossibile proseguire la trattativa e l'Aran rimetterà la questione alla Presidenza del Consiglio dei ministri.