l'Adige - Paolo Zangrillo

L'Italia, un paese da semplificare

29 maggio 2023

Fa tappa oggi a Trento "Facciamo semplice l'Italia. PArola ai territori", un percorso pensato per condividere e realizzare insieme i tanti progetti che riguardano la Pubblica amministrazione. Un organismo complesso, che non si limita ai soli enti centrali. Ma è fatto di tante articolazioni e arterie, muscoli e organi, che lavorano incessantemente e instancabilmente con l'obiettivo di far funzionare il cuore pulsante del nostro Paese: le comunità, le famiglie, le imprese. Avviare un dialogo con queste realtà, raccontando quello che stiamo facendo e ascoltando chi ha le chiavi per far funzionare la macchina amministrativa, è indispensabile se vogliamo guardare oltre l'orizzonte. Solo correndo insieme lo possiamo fare, perché «soli si va più veloci, ma è solo insieme che si va più lontano».
Vogliamo rilanciare l'ascolto e il confronto non solo con i rappresentanti dei territori, ma direttamente con i cittadini e le aziende. Per riuscirci è necessario mettere al centro le persone. Essere in grado di ascoltare, condividere e poi, insieme, realizzare. Ritengo sia la prima importante responsabilità cui siamo chiamati a lavorare in modo sinergico per dare risposte concrete, tangibili. Per passare dalle parole ai fatti. Ringrazio quindi la Provincia autonoma, la Città, l'Università di Trento e il Consorzio dei Comuni Trentini, che da subito hanno condiviso questa iniziativa, permettendoci di proseguire il confronto avviato in questi primi mesi di governo, in uno scambio di esperienze che siamo certi arricchirà il nostro bagaglio di conoscenze. Per una Pubblica amministrazione che deve essere sempre più veloce ed efficiente, tanto più ora che siamo impegnati a mettere a terra il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una straordinaria opportunità che dobbiamo essere in grado di cogliere appieno.
Di fronte alle numerose sfide da affrontare, stiamo compiendo uno sforzo straordinario per restare competitivi e al passo con i tempi. Penso ad esempio all'ambizioso obiettivo, in linea con gli impegni assunti con il Pnrr, di semplificare entro il 2026 ben 600 procedure. Sto parlando di norme che disciplinano il rapporto tra cittadini, imprese e la Pubblica amministrazione. Veri e propri "nodi" che stiamo sciogliendo per modernizzare la nostra organizzazione e per consentirci di avere un dialogo più efficace e diretto con i nostri utenti, che sono appunto cittadini e imprese. Dopo aver rispettato i tempi delle milestones che scadevano nel 2022, nei mesi scorsi abbiamo varato le prime settanta semplificazioni. Ho chiesto alla mia squadra di arrivare entro l'anno a quota duecento, anticipando così di un anno l'obiettivo che il Piano fissa al 2024. Perché più siamo veloci nel semplificare, più aiutiamo le amministrazioni locali a realizzare i loro progetti del Pnrr.
È un lavoro complesso, che stiamo concretizzando non nel chiuso dei palazzi romani, ma attraverso una collaborazione fattiva, toccando con mano le specificità di ciascuna realtà. Una attenzione speciale, per far accadere davvero le cose e dare una risposta anche a chi lavora ogni giorno a più stretto contatto con le persone. Impiegati, funzionari, dirigenti degli uffici pubblici: risorse al servizio del Paese, a cui vogliamo offrire una formazione continua, elemento imprescindibile per adeguare le loro competenze alle necessità attuali. Il mondo sta cambiando sempre più velocemente ed è francamente inaccettabile che, ad oggi, il tempo medio dedicato all'aggiornamento sia di appena un giorno per dipendente.
Per questo motivo nelle scorse settimane ho adottato una direttiva che triplica il tempo medio dedicato alla formazione e che la lega a vantaggi professionali e percorsi di carriera. Un incentivo per fare di più e meglio.
A questo si aggiunge il potenziamento della piattaforma Syllabus che offre corsi di aggiornamento e comunità di pratica a tutti i dipendenti pubblici. Uno strumento fondamentale per la crescita professionale delle nostre persone.
Le bacchette magiche non esistono, nessuno può credere che in sei mesi si possano risolvere tutti i problemi. Non è necessario immaginare riforme epocali, quanto piuttosto lavorare su ciò che è stato fatto in passato per capire dove intervenire in maniera efficace. I nostri uffici in dieci anni, con il blocco del turnover, hanno perso circa 300mila persone. L'anno scorso abbiamo assunto 157mila persone, e quest'anno abbiamo in programma di assumerne 170mila. Stiamo facendo uno sforzo straordinario per riformare la Pubblica amministrazione: da giugno sarà obbligatorio utilizzare le procedure digitali previste dal portale InPa anche per gli enti locali. Si tratta di un sistema innovativo per velocizzare l'incontro di domanda e offerta di lavoro pubblico.
Oltre alla sorpresa amara della formazione, una leva indispensabile per far funzionare al meglio un'organizzazione, sul tema del merito e della attenzione alle nostre persone sono convinto si debba fare molto di più. Essendomi occupato in passato di gestione delle risorse umane, da manager sia nel privato che in società pubbliche, ho piena consapevolezza di quanto l'orgoglio di appartenenza, la soddisfazione delle persone, i fattori motivazionali siano motori di produttività e raggiungimento dei risultati. Mi sono subito messo al lavoro per rendere la nostra organizzazione più attrattiva per i nostri giovani. Il "posto fisso" non basta, ma dobbiamo offrire un'opportunità professionale qualificante dove aspettative, gratificazioni e percorsi di carriera siano non solo possibili, ma concretamente realizzabili. Questa è la Pubblica amministrazione che ho in mente, un'organizzazione che dia non solo opportunità ma anche prospettive. Non ho dubbi sul fatto che ci sia ancora molto da fare, ma sono certo che lavorando in squadra con tutti gli attori coinvolti, a partire dagli enti locali, supereremo le difficoltà con cui ogni giorno dobbiamo confrontarci. Per una Pubblica amministrazione sempre "al servizio esclusivo della Nazione", proprio come vuole la nostra Costituzione. 

Paolo Zangrillo 
Ministro della Pubblica amministrazione