Comunicare Magazine - Renato Brunetta

InPa, una storia di successo: nuove selezioni per la Pubblica amministrazione

26 aprile 2022

Il Governo Draghi ha spento la sua prima candelina il 13 febbraio. In questo lungo anno, l’Italia ha intrapreso con serietà e responsabilità un percorso di cambiamenti epocali per aggredire le sue debolezze strutturali e sostenere le transizioni, digitale e ambientale, che la proiettano nel futuro. Non fa eccezione la Pubblica amministrazione. Fin dall’inizio del mio mandato, ho accettato la scommessa di trasformare la Pa, consapevole del fatto che qualificarla e modernizzarla è il viatico per qualificare e modernizzare il Paese. Abbiamo finalmente i fondi, il programma e la visione per farlo: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci permette di invertire la rotta e ricostruire il Paese dopo i due anni drammatici della pandemia. Un’occasione irripetibile.

Per la Pubblica amministrazione la rivoluzione è in corso. Frutto non di una riforma monstre di difficile attuazione, ma di una serie di “strappi” innovativi per incidere chirurgicamente laddove sinora si era fallito, liberando le enormi potenzialità delle nostre amministrazioni, centrali e locali, scardinando le cattive abitudini e provando a rompere qualche tabù. A marzo del 2021 fa ho sintetizzato in Parlamento le mie linee programmatiche in un nuovo alfabeto - A come Accesso, B come Buona amministrazione, C come Capitale umano - presupposto indispensabile per il successo della D di Digitalizzazione.

Quell’ABC è diventato realtà: concorsi sbloccati e digitalizzati, assunzioni, semplificazioni, rinnovi contrattuali, formazione. C’è, in particolare, un progetto di cui sono molto orgoglioso, perché incarna la nuova Pubblica amministrazione: è il portale nazionale del reclutamento “inPA” (www.inpa.gov.it), realizzato dal Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con Almaviva. Un sito dalla doppia valenza: è una mappa delle opportunità di lavoro nella Pa, alle quali ci si può candidare con un clic, e anche uno strumento attivo di selezione. Il portale raccoglie, infatti, una banca dati di 6 milioni di profili professionali e consente di estendere le ricerche di personale ai 16 milioni di iscritti a LinkedIn Italia, grazie a una partnership virtuosa. Mai le amministrazioni pubbliche avevano potuto contare su un database così ampio e moderno per reclutare professionisti e alte specializzazioni. Ed entro quest’anno inPA sarà messo a disposizione dei Comuni per gestire direttamente le proprie selezioni.

Per costruire il “LinkedIn della Pubblica amministrazione” ho sottoscritto nove protocolli d’intesa con Ordini e associazioni di professionisti. Avvicinare alla Pa mondi tradizionalmente diffidenti o lontani, come quello delle professioni tecniche (ingegneri, architetti, geologi, informatici, statistici), fondamentali per l’attuazione del Pnrr, è parte integrante della rivoluzione.

Il portale ha visto la luce in tempi record: ad agosto ha debuttato in via sperimentale con la possibilità di registrarsi; a fine novembre sono stati pubblicati i primi avvisi per selezionare i 1.000 professionisti ed esperti per la semplificazione delle procedure complesse nelle regioni. In sei giorni sono state raccolte oltre 61mila candidature, gli incarichi sono stati affidati in meno di un mese. A febbraio il portale ha vinto il “Premio Agenda Digitale” per il 2021, sezione Attuazione Agenda Digitale, assegnato dall’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, battendo perfino il sistema green pass del ministero della Salute. Semplice, accessibile e innovativo: inPA è il prototipo della digitalizzazione nel sistema pubblico. E, nel tempo, svilupperà nuove funzionalità, accreditandosi sempre di più come la porta d’accesso alla Pubblica amministrazione, in grado di ospitare anche il fascicolo del dipendente, che conterrà lo “storico” di ogni lavoratore pubblico, dalla mobilità alla formazione.

Proprio la formazione è l’altro fattore indispensabile per digitalizzare la Pa. Lo scorso gennaio abbiamo lanciato il piano strategico per la valorizzazione del capitale umano pubblico - “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese” – nell’ambito del quale è partito il progetto Syllabus per la formazione digitale, a cui hanno aderito già 2mila amministrazioni. L’obiettivo è potenziare le competenze informatiche dei dipendenti pubblici, in collaborazione con le principali aziende, nazionali e internazionali, del settore tecnologico.

Digitali sono anche le iniziative di customer satisfaction, di customer experience e di comunicazione appena inaugurate. Come la newsletter PArliamo, che periodicamente informa i dipendenti di tutte le novità che riguardano il lavoro pubblico e la riforma. Perché la nuova Pubblica amministrazione si costruisce solo insieme.