Botteghe storiche patrimonio economico e culturale, dal CdM via libera definitivo

23 dicembre 2024

Via libera definitivo dal Consiglio dei ministri, nella seduta odierna, allo schema di decreto legislativo che istituisce l’Albo nazionale delle botteghe storiche. Il provvedimento, in attuazione della legge per la concorrenza e su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, tutela e valorizza il carattere storico e di eccellenza di attività esistenti da almeno cinquant’anni e connotate da un particolare interesse. Una “opportunità unica – commenta il Ministro Zangrillo – per preservare e tramandare alle future generazioni un patrimonio culturale unico in tutto il mondo”.

La necessità di tutelare e valorizzare il carattere storico e di eccellenza di specifiche attività commerciali è il frutto della collaborazione con le amministrazioni coinvolte nonché con le associazioni di categoria.

I nove articoli del decreto legislativo prevedono che i Comuni, le Unioni di Comuni e le Regioni possano costituire propri Albi delle botteghe storiche in cui elencare, anche a richiesta dei rispettivi titolari, le attività con almeno 50 anni di vita connotate da particolare interesse storico, culturale, artistico, turistico, merceologico o legato alle tradizioni locali. Il provvedimento stabilisce inoltre i criteri per definire le “attività storiche di eccellenza”. Uno tra questi è che le attività si svolgano da almeno 70 anni continuativi nello stesso locale e siano gestite da almeno tre generazioni consecutive della stessa famiglia.

Le attività di eccellenza possono essere classificate, su istanza degli interessati, come beni culturali, in quanto espressione di identità culturale collettiva. Un successivo decreto interministeriale definirà le modalità operative dell’Albo nazionale, tra cui i flussi di comunicazione tra i diversi livelli di Governo e la diffusione dei contenuti nei relativi siti istituzionali. Per implementare campagne informative, sono inoltre previste misure che saranno successivamente adottate dal Ministero del Turismo.

“Si tratta di un passaggio significativo nel più ampio contesto della semplificazione degli adempimenti e delle attività di controllo sulle attività economiche – conclude il Ministro Zangrillo –. Come recita lo stesso provvedimento, viene finalmente riconosciuto il patrimonio non solo economico, ma soprattutto sociale e culturale, delle attività imprenditoriali che sono parte integrante della storia delle nostre città e che contribuiscono a sviluppare, e a radicare, un collettivo senso di appartenenza all’interno della comunità”.