Pnrr, a Venezia "Italia Domani - Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza"

21 marzo 2022

Il settore pubblico come perno della capacità di tenuta durante la pandemia, il Pnrr come leva strategica per attrarre risorse private e le sfide di Venezia, città della sostenibilità e del futuro. Inoltre un’importante novità: una Piattaforma di servizi a supporto degli enti locali con Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia e Mediocredito Centrale per accelerare sulla realizzazione degli obiettivi del Pnrr.

Sono i temi principali affrontati oggi dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, nella tappa veneziana di “Italia Domani - Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, l’iniziativa della Presidenza del Consiglio dei ministri per comunicare i contenuti e le opportunità del Pnrr nelle città italiane.

La manifestazione si è tenuta questo pomeriggio nell’Auditorium “The Human Safety Net” delle Procuratie Vecchie a San Marco. Ad aprire i lavori il padrone di casa, Philippe Donnet, amministratore delegato di Assicurazioni Generali. Erano presenti anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco, la ministra dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

“Nasce la piattaforma di servizi per gli enti locali”

“Per sostenere le Regioni, le Province e i Comuni a gestire e ad attuare i progetti Pnrr abbiamo creato una Piattaforma di servizi con Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia e Mediocredito Centrale. Una Piattaforma che ha una potenza di fuoco di oltre 600 professionisti che saranno messi subito a disposizione degli enti per accelerare sulla realizzazione degli obiettivi” ha dichiarato Brunetta.

“Settore pubblico perno della nostra capacità di tenuta durante la pandemia”

“Ricordo una frase del presidente Mattarella, che parlava dei 'volti della Repubblica'. Di chi erano? Dei medici, degli infermieri, delle forze dell'ordine, dei burocrati al lavoro per continuare ad assicurare risposte ai cittadini. Il pubblico, questo tanto bistrattato pubblico è stato il perno fondamentale della nostra capacità di tenuta durante la pandemia. Io ne ho preso e ho deciso che dovevamo investire nel capitale umano pubblico. Serve alle Città, ai Comuni, alle Province, alle Regioni". 

"Risorse pubbliche non bastano, occorre attrarre il privato”

"In questa regione straordinaria abbiamo il vantaggio di avere istituzioni d'eccellenza. Guardo il presidente Zaia, guardo Brugnaro in rappresentanza di tutti i sindaci. Sono eccellenze, come la sanità, la capacita di produrre arte e cultura, come le università (Iuav, Ca' Foscari, Padova). Con le risorse Pnrr dobbiamo non solo valorizzare le eccellenze, ma moltiplicarle, attraendo altre risorse pubbliche e private".

"Venezia sta andando sotto la soglia dei 50mila abitanti – ha osservato il ministro – che definisce il concetto di città. Ma Venezia vive da secoli perché ha potuto essere resiliente attraverso gli investimenti di chi l'ha governata: investimenti enormi, che sono serviti a spostare fiumi e a bloccare il mare, e che sono stati possibili grazie a una base economica forte, fortissima, ad alto valore aggiunto, in grado di garantire a Venezia la sua sostenibilità. Tutto questo si è perso nel tempo, per tante ragioni. Adesso c'è un'occasione: i 191 miliardi di euro del Pnrr, più gli altri fondi nazionali aggiuntivi da 30 miliardi. Il Pnrr è un contratto: soldi in cambio di riforme. Una sfida entusiasmante”.

“Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità modello da replicare”

"I soldi pubblici non bastano. Occorrono tante risorse private che si infilino nel solco di quelle pubbliche, bisogna moltiplicare il modello Iuav, Ca' Foscari, Biennale, Arsenale. Eccellenze mondiali che vogliamo si moltiplichino. Questa è la ragione per cui è nata la Fondazione Capitale Mondiale della Sostenibilità. Un modello fondazionale che vede insieme Regione, Comune, università e aziende e che potrebbe essere regalato al resto dell'Italia, perché possa vedere la luce in ogni Città metropolitana e attrarre tutti i privati pronti a infilarsi nei solchi aperti dalle risorse pubbliche".

"Il sogno per Venezia - ha chiarito Brunetta - è moltiplicare le eccellenze, la capacità attrattiva degli investimenti, il capitale umano: la docenza, gli studenti, i ricercatori. Non più Venezia palcoscenico, ma Venezia la più antica città del futuro. Questo costruisce base economica. E base economica porta mantenimento della cultural heritage, reddito, cultura, giovani, inclusione, solidarietà. Porta pluralismo, libertà, democrazia. Tutto si tiene. Questa è la storia che mi piacerebbe vivere tutti insieme: il Pnrr è la molla, poi tutto dipende dalla nostra capacità di moltiplicare gli investimenti. Ho un centinaio di nomi di aziende pubbliche e private che saranno chiamate per partecipare a sostenere la Fondazione".

"Pensare a NGEu 2 per energia e sicurezza"

Il ministro ha poi spiegato che “L'Europa era nata per spendere solo i contributi degli Stati senza poter fare debito” ma che “con la pandemia si è cambiato paradigma, si è deciso che anche l'Europa potesse e dovesse indebitarsi. Così è nato il Next Generation Eu. Non penso sia il caso di smontare il vecchio Next Generation Eu per riallocare quelle risorse. Mi chiedo se non sia, invece, il caso di lanciare un Next Generation Eu 2 e rafforzare l'Europa, da soft power a hard power. È un'altra sfida: pensare a un ulteriore elemento di investimento e indebitamento per rafforzare l'Europa e farla diventare un soggetto politico-istituzionale che sia modello per il mondo", ha concluso Brunetta.

  • "Italiadomani - tappa a Venezia - Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza"