Il Secolo XIX - Mario De Fazio

«Incontro sui territori per lavorare in sinergia per lo sviluppo»

12 giugno 2023

«La Pubblica amministrazione deve uscire dai palazzi romani e incontrare i territori». Il ministro Paolo Zangrillo sarà stamattina a Genova, per la sesta tappa del tour "Facciamo semplice l'Italia. Parola ai territori". Un'occasione di confronto con gli enti locali e la pubblica amministrazione ligure.

Ministro, in cosa consisterà la sua visita a Genova?
«Si tratta di un'iniziativa di ascolto dei territori, che porto avanti dal mio insediamento, con l'obiettivo di raccogliere idee e proposte per migliorare l'azione della Pubblica amministrazione in tutto il Paese. Saremo a Genova per la sesta tappa di questo percorso di confronto con realtà territoriali, istituzioni e le loro articolazioni. Un metodo di lavoro in cui credo molto: uscire dai palazzi romani, incontrare i territori e lavorare in sinergia per lo sviluppo della PA e dei progetti da realizzare per il Paese».

Il Parlamento ha approvato il decreto con cui si stabiliscono nuove regole sulle assunzioni nel pubblico: quali sono le principali novità?
«Con questo provvedimento, passato al Senato dopo l'approvazione alla Camera, rafforziamo la capacità amministrativa dei nostri enti, compresi quelli chiamati ad attuare il Pnrr, l'obiettivo strategico che l'Italia deve assolutamente centrare. Abbiamo previsto l'immissione di ulteriore personale, oltre a quello già individuato da fabbisogni e turnover, soprattutto nel settore sicurezza ma non solo. Abbiamo dettato norme di facilitazione per le selezioni come, ad esempio, i concorsi unici e la previsione territoriale per agevolare candidati e amministrazioni. Un provvedimento che va incontro alle richieste degli stessi enti, anche quelle dei piccoli centri, per potenziare le strutture ed elevare la qualità e l'efficienza dei servizi».

Esiste anche un meccanismo per garantire l'equilibrio di genere nella pubblica amministrazione?
«Pochi giorni fa abbiamo dato il via libera definitivo in Consiglio dei ministri al dpr di riforma delle assunzioni nel pubblico impiego. Tra le novità introdotte c'è proprio una norma per eliminare ogni forma di discriminazione e garantire parità di accesso alla partecipazione ai concorsi e l'accesso al pubblico impiego, per esempio, alle donne in stato di gravidanza o allattamento. Sulla parità di genere abbiamo reso obbligatorio per gli enti che bandiscono concorsi la ricognizione al 31 dicembre dell'anno precedente del genere prevalente tra i dipendenti in servizio; qualora questo dato abbia un differenziale superiore al 30% si applica la precedenza al genere sottorappresentato. Mi sembra, oltre che una norma di civiltà, un vero e proprio cambiamento di mentalità».

A quanto ammontano le assunzioni previste nel pubblico per il 2023?
«Negli ultimi dieci anni, con il blocco del turn over, la pubblica amministrazione ha perso quasi 300 mila persone. L'età media è salita a 50 anni e sono previsti nei prossimi anni un numero elevato di pensionamenti. Senza un intervento deciso, saremmo andati incontro a una carenza strutturale di personale tale da compromettere il funzionamento della macchina amministrativa. Già dallo scorso anno abbiamo iniziato il percorso di riequilibrio, con l'ingresso di oltre 150 mila persone, mentre quest'anno abbiamo previsto più di 170 mila assunzioni tra turn over e nuovo personale. Ma abbiamo fatto di più, con uno sforzo aggiuntivo di circa 3 mila ingressi extra per rafforzare comparti più in sofferenza, come quello del settore sicurezza. L'iniezione di nuove forze per irrobustire la pubblica amministrazione proseguirà con numeri più o meno analoghi anche nel 2024 e 2025, perché senza un progetto che guarda al futuro non saremo in grado di affrontare le sfide di ammodernamento».

Qual è lo stato di salute della Pubblica amministrazione in Liguria?
«Gli enti territoriali sono, in Liguria come nel resto d'Italia, il cuore pulsante della pubblica amministrazione. Ho grande attenzione nei loro confronti perché sono le realtà più vicine a cittadini e imprese. Ci concentreremo sulle tematiche amministrative legate ai nuovi modelli procedurali e alle semplificazioni in ambito infrastrutturale. Sono certo che su questi argomenti conoscere da vicino l'esperienza ligure sarà molto interessante».

Il 30 giugno scade la possibilità di utilizzare lo smart working per i genitori di figli under 14, e il governo sembra intenzionato a non prorogare questa possibilità: quali sono le ragioni?
«Voglio chiarire subito che da parte mia non c'è nessuno tipo di approccio ideologico, tanto meno alcuna resistenza nei confronti di uno strumento che non mi vede affatto contrario e che penso possa funzionare in tutte le organizzazioni. La pubblica amministrazione non è da meno e lo sottolineo per sgombrare il campo da dubbi o strumentalizzazioni. Detto questo, penso che anche sullo smart working dobbiamo essere seri e riconoscere che non ci sono più i presupposti della pandemia: dobbiamo tornare anche in questo settore a ragionare non con logiche emergenziali, ma con sistemi - già previsti nella contrattazione collettiva - di organizzazione del lavoro».

Forza Italia sta vivendo una fase particolare: cosa serve per rilanciarsi?
«Per la nostra storia e, soprattutto, per l'intuito e le capacità del nostro Presidente Berlusconi, Forza Italia è il cuore del centrodestra, punto di riferimento dell'area cattolica, liberale e garantista del nostro Paese. Lo hanno confermato anche le recentissime elezioni amministrative. I nostri valori europeisti e atlantisti ci rendono una forza politica capace di conquistare la fiducia degli elettori e di essere al tempo stesso partner affidabili e interlocutori dentro e fuori l'Europa. Vedo un presente e soprattutto un futuro solido e vincente per il nostro partito».

Il "suo" Genoa è tornato in serie A: cosa si aspetta dalla prossima stagione?
«Tornare in serie A è stata una grandissima gioia, tanto più dopo una sola stagione. Società e squadra hanno centrato un obiettivo che non era scontato. Ora i nostri dirigenti stanno già lavorando alla prossima stagione, che dovrà essere di consolidamento, perché Genova e i tifosi rossoblù meritano di restare per sempre nel massimo campionato».