Il Sole 24 Ore - Gianni Trovati

«Controlli sulle imprese più efficaci e razionali»

9 maggio 2023

II ministro per la Pa Paolo Zangrillo incontrerà oggi imprese, banche, artigiani e professionisti per presentare la riforma dei controlli. «Con questo lavoro - spiega al Sole 24 Ore - affrontiamo il nodo strategico del rapporto tra imprese e Pa sui controlli delle attività economiche. Vogliamo abbandonare il concetto punitivo di sanzione per intraprendere una strada improntata su fiducia e riduzione degli oneri per le aziende».

In base a quali principi?

Non a caso la delega utilizza parole come «collaborazione», «dialogo» e «valorizzazione dei comportamenti virtuosi», una fiducia che dovrebbe legare chi è soggetto a un controllo con chi lo esercita a tutela di un interesse pubblico, a dimostrazione del nuovo rapporto che vogliamo costruire con imprese e dei rappresentanti dei lavoratori. È un lavoro sinergico con tutte le amministrazioni e con le associazioni di categoria per rilanciare il sistema produttivo del Paese. L'obiettivo è di razionalizzare i controlli e individuare gli adempimenti non necessari, superando le sovrapposizioni. In altre parole, puntiamo a ridurre gli oneri amministrativi, soprattutto per le piccole imprese, ad accrescere la trasparenza, a incidere sui fenomeni corruttivi, a migliorare la competitività e lo sviluppo del territorio. Controlli più razionali significa meno controlli, ma più efficaci. Recepiamo quindi anche gli stimoli del Pnrr per la riforma dei controlli pubblici sulle attività private, eliminando duplicazioni e interferenze.

Che cosa dovranno fare le imprese per minimizzare il peso degli adempimenti?

Il punto di partenza riguarda le Pa, prima delle imprese, che devono individuare in maniera chiara e trasparente gli obblighi. Stesso discorso vale per la valutazione del rischio connesso a una determinata attività, che va preventivamente programmato: bisogna individuare i tipi di controlli necessari per evitare danni all'interesse pubblico che, ricordo, è sempre prioritario. Da qui l'esigenza di un nuovo modello, che superi la generalizzazione delle casistiche di controllo, per arrivare a una programmazione differenziata a seconda del tipo di attività. Le imprese, che potranno ad esempio chiedere di essere sottoposte a controlli o rivolgere quesiti sulle condotte da tenere, dovranno seguire le indicazioni puntuali delle amministrazioni dialogando con la Pa in via informatica. Puntiamo a inserire premi ai comportamenti virtuosi, prevedendo ad esempio l'esonero da ulteriori controlli dello stesso tipo da parte di Pa diverse nei mesi seguenti alla conclusione degli adempimenti effettuati correttamente. Non solo semplificazione, ma trasparenza e certezza nella gestione di obblighi e controlli.

Come funzionerà il fascicolo elettronico?

Stiamo interloquendo con i ministeri competenti. Credo sarebbe opportuno farne il contenitore virtuale di tutte le autorizzazioni, i titoli, le abilitazioni dell'impresa, inclusi i controlli. Un unico contenitore per rafforzare il coordinamento tra enti e alleggerire gli adempimenti per le imprese.

Che cos'è il «diritto all'errore»?

Con il diritto all'errore si ribalta il principio sanzionatorio in favore di un approccio improntato alla collaborazione, in cui l'amministrazione tiene in considerazione la buona fede dell'impresa e insieme si dialoga per correggere gli errori. Si tratta di obblighi formali, sanabili, che non pregiudicano l'interesse pubblico.

Non c'è anche un problema di organici degli ispettori?

Non stiamo facendo un'operazione per aumentare i controlli, per cui diventerebbe necessario aumentare il personale. L'Ispettorato è competenza del ministero del Lavoro, se individuerà un problema di organici lo affronteremo insieme nel modo migliore. Le misure allo studio, invece, puntano a introdurre "principi" e "metodi" nuovi, in linea con le best practices europee, e sono solo il primo step. Appena licenziato questo testo convocheremo tavoli tecnici di settore che metteranno insieme controllati e controllori per individuare, per ciascuna attività economica, le misure di semplificazione tratteggiate nella legge delega. È un lavoro ambizioso e sicuramente impegnativo, ma lo scopo è quello di arrivare a fare i controlli necessari in maniera efficiente.