Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo

1 febbraio 2023

Di seguito il messaggio del Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, in occasione della Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo che si celebra il 1° febbraio: 

'Ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione' (C. Pavese). 

"Ogni guerra è una guerra civile e ogni caduto è un nostro simile, un compagno di scuola, un figlio, un nipote, una donna o un uomo a cui tutti noi dobbiamo render conto. Le parole di Cesare Pavese ci ricordano che non esiste conflitto senza guerra civile. Le vittime sono sempre coloro che senza poter scegliere portano il peso della sconfitta, della crudeltà, della barbarie dell’essere umano.

Le vittime civili sono il lascito sul campo che non conosce età, solo devastazione.

La Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo non è soltanto un’occasione per commemorare le vittime ma deve essere una spinta alla conoscenza, alla consapevolezza, al cambiamento.

Ancora oggi sono oltre 59 i conflitti e la guerra in Ucraina è solo l’ultima di un lungo elenco: nel 2021 la violenza contro i civili ha provocato oltre 5.000 vittime. Da qui dobbiamo partire, dalla necessità di diffondere una cultura della pace, della coabitazione, della cooperazione e della solidarietà. Dobbiamo indagare le cause che scatenano i conflitti e intervenire per cambiare le logiche culturali, i cambiamenti climatici, economici e sociali. Dobbiamo promuovere società pacifiche e costruire istituzioni efficaci, responsabili e solidali a tutti i livelli. È sempre più forte la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale e i meccanismi di protezione degli Stati perché in un mondo di guerra, di violenza e di uso delle armi continueremo a pagare in vite umane, in vittime civili il prezzo del conflitto.

Come Ministro per la pubblica amministrazione del Governo italiano sento la responsabilità e il dovere di diffondere e custodire i valori pacifisti e atlantisti che ci guidano e aderire a tutte le iniziative che servono a promuovere e realizzare una nuova e rinnovata cultura della solidarietà tra popoli, di pace e di speranza.

Per questo anch’io mi ‘illumino di blu’ con l’augurio di portare questo spirito di pace, non solo il 1° febbraio ma in ogni momento del nostro agire collettivo. Un pensiero a tutte le vittime, alle loro famiglie e tutti coloro che, seppur sopravvissuti, portano i segni, nel morale e nel fisico, dei bombardamenti e della violenza armata. Non arrendiamoci mai, continuiamo a combattere e a ripudiare le guerre, ‘illuminiamoci di blu’, tutti i giorni".