Le consultazioni pubbliche concluse

Dal 2009 il Dipartimento della Funzione pubblica ha realizzato diverse consultazioni pubbliche per supportare gli interventi di semplificazione: la più recente è la consultazione “Facciamo semplice l’Italia. Le tue idee per una PA amica”.

Ecco le consultazioni concluse:

 


Facciamo semplice l'Italia

logo consultazione

 

 

 

 

Dal 18 febbraio al 18 maggio 2022 è stata svolta la consultazione pubblica “Facciamo semplice l’Italia. Le tue idee per una PA amica”.

L’iniziativa è stata lanciata dal Dipartimento della funzione pubblica sulla piattaforma ParteciPA con la finalità di raccogliere contributi, dagli utenti e dagli operatori della pubblica amministrazione, per individuare i principali ostacoli burocratici alle attività di cittadini e imprese e formulare interventi rispondenti alle reali esigenze di semplificazione e di rilancio del Paese. Supporta, in particolare, l’obiettivo PNRR che prevede la semplificazione, entro il 2026, di 600 procedure, con una tappa fissata al 2024 per le prime 200 procedure (milestone M1C1-60, 61 e 63). 

La consultazione è stata svolta nella forma della call for ideas. Sono stati previsti quattro questionari distinti, dedicati ad altrettante categorie di partecipanti: cittadini; imprese e professionisti; dipendenti pubblici; amministrazioni pubbliche. È stata inoltre aperta una casella e-mail dedicata cui le associazioni rappresentative dei cittadini, delle imprese e del terzo settore sono state invitate a inviare position paper, in cui segnalare le procedure ritenute maggiormente critiche e illustrare le proprie proposte di semplificazione. Attraverso la piattaforma online sono stati compilati, in totale, 955 questionari; sono pervenute alla casella di posta position paper da 20 diversi soggetti.

I cittadini segnalano con maggiore frequenza problemi riguardanti il fisco, la disabilità e la sanità, la ristrutturazione degli edifici e gli spostamenti. Il fisco è tra i settori più ricorrenti anche nelle segnalazioni inviate da imprese e professionisti; per queste categorie di partecipanti, a esso si aggiungono la giustizia, l’edilizia, gli appalti e le pratiche necessarie per l’avvio delle attività produttive. I contributi dei dipendenti pubblici e delle PA riguardano gli approvvigionamenti, gli appalti e i lavori pubblici; le attività produttive, la polizia locale e i trasporti; l’anagrafe, lo stato civile e l’elettorale; il reclutamento e la gestione del personale; l’edilizia e l’urbanistica; la trasparenza e l’anticorruzione; il lavoro, la previdenza e le politiche sociali. Il report sugli esiti della consultazione “Facciamo semplice l’Italia. Le tue idee per una PA amica” riporta nel dettaglio i contenuti dei contributi.

Nel report di questa consultazione si dà anche conto dei risultati della consultazione sperimentale in tema di semplificazione svolta dal Dipartimento della funzione pubblica nel 2021. La consultazione sperimentale, svolta sulla piattaforma ParteciPa dal 28 giugno al 6 novembre 2021, aveva previsto due canali per la raccolta delle segnalazioni: uno dedicato ai cittadini (“La voce dei cittadini per una PA più semplice”) e l’altro dedicato alle imprese (“La voce delle imprese per una PA più semplice”).

 

 

 


Semplifichiamo!

 

Dal 16 dicembre 2019 al 15 aprile 2020 si è svolta, attraverso un questionario on line sulla piattaforma www.partecipa.gov.it, la consultazione pubblica Semplifichiamo!.

L’obiettivo della consultazione, promossa dal Ministro per la pubblica amministrazione, è stato raccogliere indicazioni utili alla predisposizione di un “pacchetto” di azioni rapide di semplificazione e alla definizione della nuova Agenda per la semplificazione 2020-2023. 

Il report, pubblicato il 29 giugno 2020, presenta i risultati della consultazione e una sintesi delle proposte emerse. In totale, sono state segnalate un totale di 130 problematiche connesse all’attività della pubblica amministrazione e altrettante proposte per la loro risoluzione.

 


Le 100 procedure più complicate da semplificare

La consultazione, organizzata in collaborazione con la Conferenza delle Regioni, l'ANCI e l'UPI, si è svolta dal 16 ottobre 2013 al 20 gennaio 2014 per individuare le procedure e gli adempimenti più onerosi che gravano sulle imprese e sui cittadini sui quali era necessario intervenire.

Alla consultazione hanno partecipato circa 2000 tra cittadini e imprese, inviando contributi e storie che hanno offerto uno spaccato di straordinario interesse e hanno consentito di stilare una vera e propria classifica delle complicazioni burocratiche del Paese. Per favorire maggiore consoscenza e partecipazione alla consultazione, è stata promossa attraverso gli spot della campagna Le semplificazioni del decreto del Fare.

In cima alla graduatoria delle complicazioni, sia per cittadini che per le imprese, appaiono il fisco e l'edilizia. Seguono, per i cittadini, l'accesso ai servizi sanitari, le procedure per i diversamente abili e gli adempimenti in materia di lavoro e previdenza. Per le imprese le ulteriori insidie burocratiche vengono dalle autorizzazioni per l'avvio delle attività di impresa, dal DURC e dalla documentazione da presentare per la partecipazione agli appalti e dagli adempimenti formali in materia di sicurezza del lavoro.

I risultati della consultazione pubblica, illustrati nel dettaglio nel report “Semplificazione: cosa chiedono cittadini e imprese” rappresentano per il Governo una base conoscitiva indispensabile per avviare una nuova politica di semplificazione, in grado di rispondere alle domande di cittadini e imprese.

 


SemplificaPA. Libera le risorse

La consultazione pubblica è stata svolta dal 19 ottobre al 18 dicembre 2012 per mettere a disposizione dei dipendenti pubblici un canale attraverso il quale avanzare proposte di semplificazione. In particolare, i contributi di idee e di esperienze dei dipendenti pubblici sono state utili a individuare gli adempimenti obsoleti (derivanti ad esempio da disposizioni non più corrispondenti all'attuale realtà amministrativa, sociale e tecnologica), le duplicazioni e le procedure farraginose o sproporzionate rispetto al contesto e non necessarie a tutelare gli interessi pubblici.

Le segnalazioni e le proposte di semplificazione pervenute alla consultazione (in totale 221) sono state particolarmente dettagliate e hanno riguardato principalmente quattro aree tematiche: anagrafe, attività elettorali e stato civile; sistemi informativi; appalti e lavori pubblici; bilancio, contabilità e finanza. Significativa è stata la partecipazione dei dipendenti degli Enti locali.

I dettagli sui risultati della consultazione sono sintetizzati nel report “Semplifica PA. Libera le risorse”

 


Burocrazia: diamoci un taglio!

"Burocrazia: diamoci un taglio!" è l'iniziativa di consultazione che ha inaugurato un nuovo modo di fare semplificazione.  Dal 25 novembre 2009 al 15 ottobre 2013, per quattro anni, chi ha subito un'inutile complicazione burocratica ha potuto raccontare la propria storia, segnalare un problema e formulare proposte per semplificare le procedure.

Attraverso la consultazione sono state raccolte 2.164 segnalazioni di proposte e problemi, provenienti soprattutto da soggetti che hanno risposto a titolo personale (40 sono le segnalazioni inoltrate a nome di associazioni). Le segnalazioni sono state inviate soprattutto da dipendenti (pubblici, 33%; e privati, 21%); considerati anche i liberi professionisti e gli imprenditori, i partecipanti che lavorano nel settore privato hanno inviato, in totale, il 40% delle segnalazioni.

Grazie al contributo dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni sono stati individuati interventi di semplificazione di carattere generale volti ad evitare che le storie di complicazione burocratica si ripetano.

Alcuni contributi hanno trovato risposta nelle disposizioni del decreto legge del Fare (d.l. 21 giugno 2013, n. 69), del d.l. Semplifica Italia (d.l.  9 febbraio 2012, n.5), del d.l.  18 ottobre 2012, n. 179 sulla "Agenda Digitale", nonché in precedenti disposizioni (ad esempio nelle nuove modifiche al Codice dell'amministrazione digitale e nel Decreto Sviluppo d.l. n. 70/2011.).