Porti

31 agosto 2016

Sono istituite 15 Autorità di sistema portuale (AdSP) che raggruppano i maggiori porti italiani. Il riordino del sistema portuale avverrà con la revisione della governance di funzionamento e con misure di semplificazione. Dal riordino sono esclusi i porti franchi.

E’ quanto previsto dal decreto sui porti attuativo dell’art. 8 della legge delega di riforma della pubblica amministrazione, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2016 e in via definitiva dal Consiglio dei ministri del 28 luglio 2016 dopo aver recepito  le indicazioni dei pareri parlamentari e aver tenuto conto delle osservazioni della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato. La sede delle AdSP che raggruppano più di un porto sarà quella del porto core, mentre negli altri porti ci sarà un ufficio territoriale denominato Direzione di scalo portuale. I limiti territoriali di ciascuna autorità sono individuati dal ministro dei Trasporti. Tra le misure di semplificazione degli adempimenti amministrativi figurano l’individuazione di un centro amministrativo unico identificato nella nuova AdSP, l’implementazione dell’attuale Sportello unico doganale, il rafforzamento del piano regolatore di sistema portuale, la semplificazione della struttura organizzativa e decisionale. Sono inoltre rafforzati i principi di tipo pubblicistico nei confronti sia del regime degli organi sociali sia in tema di reclutamento del personale.

Con il decreto correttivo 13 dicembre 2017 n. 232, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 9 febbraio 2018, si aggiungono misure di semplificazione in tema di pianificazione portuale e si ridefinisce la disciplina dello Sportello Unico Amministrativo (SUA) in termini di maggiore flessibilità, attraverso provvedimento dell’Autorità di sistema portuale nel rispetto delle linee guida emanate dal MIT.