Pa, CGIA: “Necessaria la presenza in ufficio di tutto il personale”

4 settembre 2021

“Sperando che nei prossimi mesi il Covid non ci riservi degli ulteriori colpi di coda, è necessario che la Pubblica amministrazione possa contare sulla presenza in ufficio di tutto il personale. Sia perché abbiamo bisogno di una macchina statale che funzioni e riacquisti produttività sia perché non possono più esserci due pesi e due misure. Ovvero, lavoratori di serie A e lavoratori di serie B”.
 
A sostenerlo è la Cgia di Mestre, commentando i dati del rapporto dell’Ufficio Studi diffuso oggi.
 
“Al di là di ciò, quanti sono attualmente i dipendenti del pubblico impiego che lavorano da remoto ?”, chiede l’associazione degli artigiani. “Secondo il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, oltre il 50 per cento; stando ad alcune ricerche presentate qualche mese fa, invece, attorno al 30 per cento. Noi riteniamo maggiormente attendibile il dato fornito dal Ministro, anche se ci permettiamo di sottolineare che non possiamo più permetterci che un milione e mezzo circa di persone lavori da casa”, afferma la Cgia.
 
“Se, a pieno organico, nel periodo pre-Covid la nostra Pa presentava livelli di soddisfazione del servizio reso tra i più bassi d’Europa, figuriamoci adesso. Intendiamoci, molti settori pubblici durante la pandemia hanno dimostrato livelli di efficienza straordinari, altri, però, hanno rallentato tremendamente – denuncia la Cgia – la velocità di erogazione delle prestazioni, ”spingendo” molti cittadini a rivolgersi al settore privato, cosicché molte persone sono state costrette a pagare due volte: con la fiscalità generale e saldando la fattura ricevuta per il servizio reso da un libero professionista o da un’ impresa”.