Direttiva interministeriale per la razionalizzazione ed il rafforzamento dell’istituto dell’Esperto Nazionale Distaccato (END) presso le istituzioni dell’Unione Europea

http://www.esteri.it/mae/it/ Direttiva firmata da Ministro per le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Ministro per le politiche europee e Ministro degli Affari esteri, per la valorizzazione della presenza italiana a Bruxelles.

Versione testuale del documento

DIRETTIVA PER LA RAZIONALIZZAZIONE ED IL RAFFORZAMENTO DELL'ESPERTO NAZIONALE DISTACCATO (END) PRESSO LE ISTITUZIONI DELL'UNIONE EUROPEA

Presidenza del Consiglio dei Ministri
o del Segretario Generale

A tutti i Ministeri
- Gabinetto
- Direzione Generale Affari Generali e Personale

AI Consiglio di Stato
- Ufficio del Segretario Generale

Alla Corte dei Conti
- Ufficio del Segretario Generale

All'Avvocatura Generale dello Stato
- Ufficio del Segretario Generale

Alle Amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo
(per il tramite dei Ministeri interessati)

AI Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro
- Ufficio del Segretario Generale

Agli Enti di cui all'articolo 70, comma 4, del d.lgs. n. 165/2001

Alle Agenzie di cui al d.lgs. n. 300/1999
(per il tramite dei Ministeri interessati)

Agli Enti pubblici non economici
(per iI tramite dei Ministeri vigilanti)

Agli Enti di ricerca
(per il tramite dei Ministeri vigilanti)

A tutte Ie Regioni

A tutte Ie Province

A tutti i Comuni

Alle Università

e, p.c.: Alla Presidenza della Repubblica
- Segretariato Generale

Alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni

AII'UPI

AII'ANCI

Alla Conferenza dei Rettori delle Università italiane

AII'ARAN

Alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione

 

IL MINISTRO PER LE RIFORME E LE INNOVAZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IL MINISTRO PER LE POLITICHE EUROPEE IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI EMANANO LA SEGUENTE DIRETTIVA

1. Finalità della direttiva

Con la presente direttiva, nel rimarcare la priorità che il Governo pone sulle politiche di valorizzazione della presenza italiana a Bruxelles, e nella consapevolezza dell'esigenza di armonizzare Aie attitudini delle diverse Amministrazioni nella gestione dell'istituto dell'Esperto Nazionale Distaccato (END), si intende:

• fornire un quadro riassuntivo dell'istituto;

• invitare Aie amministrazioni ad utilizzare meglio e maggiormente I'istituto dell'END ed a valorizzare al rientro il personale che ha maturato tale esperienza;

• creare dei meccanismi di monitoraggio e coordinamento, anche al fine di predisporre una strategia per poter utilizzare al meglio Aie potenzialità dell'istituto.

2. Quadro riassuntivo

2.1 Le caratteristiche dell'istituto

Da molti anni il Governo, attraverso le proprie articolazioni, promuove ed incoraggia le esperienze internazionali del personale italiano. In questo quadro rientrano gli END, istituiti a partire dal 1988 allo scopo di consentire a funzionari delle pubbliche Amministrazioni ed a lavoratori di imprese private degli Stati membri che abbiano esperienza e conoscenza professionale in materie attinenti alle politiche europee, di realizzare un'esperienza lavorativa presso i servizi della Commissione, del Consiglio, del Parlamento e delle Agenzie comunitarie (in Allegato si riportano sinteticamente le procedure di reclutamento e il quadro normativo).

Gli END, rappresentano senza dubbio uno strumento efficace per garantire un'incisiva attività di presenza e collegamento con le Istituzioni europee. Infatti, la figura degli END consente alle istituzioni dell'UE di dotarsi di risorse umane provviste di conoscenze e capacità non disponibili a livello comunitario. Tuttavia, il carattere peculiare di istituto di  raccordo tra I'attività propria delle pubbliche amministrazioni e delle imprese nazionali con Ie istituzioni europee qualifica la figura dell'END come un investimento di sicuro ritorno per Ie amministrazioni nazionali. Infatti, il funzionario nazionale distaccato viene ad essere inserito nei processi decisori di Bruxelles, e può favorire I'instaurarsi di una rete di contatti diretti presso le Istituzioni comunitarie. Inoltre, I'amministrazione nazionale può usufruire, al rientro del funzionario distaccato, di un'elevata professionalità difficilmente conseguibile altrimenti.

2.2 La selezione delle candidature e I'andamento dei flussi

Di norma, le Istituzioni dell'UE avviano la procedura di selezione, sulla base delle proprie esigenze, attraverso la diffusione degli avvisi di vacanza negli Stati Membri. In Italia la pubblicità delle posizioni vacanti e la raccolta delle candidature vengono effettuate dal Ministero degli Affari Esteri, che rappresenta il centro di coordinamento nazionale dell'attività a sostegno degli END.

Nei quasi venti anni di esistenza dell'istituto la presenza italiana è andata ad incrementarsi restando tuttavia lontana da quella degli altri principali Stati Membri (Francia, Germania e Gran Bretagna) anche a testimonianza dell'attenzione che tali Paesi attribuiscono a questo istituto in quanto fattore strategico nei propri rapporti con le Istituzione dell'UE e nella loro presenza al loro interno. Occorre quindi compiere un ulteriore sforzo per incrementare la nostra presenza. D'altra parte, anche solo per mantenerla e necessario un impegno costante di tutte le amministrazioni interessate.

Un ruolo cardine in tale ambito può essere esercitato dagli enti locali, e segnatamente dalle amministrazioni regionali che, anche grazie all'espansione delle proprie competenze internazionali derivanti dalla riforma del titolo V della Carta Costituzionale, hanno negli ultimi tempi acquisito sempre più un ruolo attivo nei contatti con le autorità comunitarie per mezzo dei propri Uffici a Bruxelles, distaccando un considerevole numero di propri funzionari (circa il 10% degli END italiani attualmente distaccati alla Commissione europea provengono da amministrazioni regionali). Alcune Regioni hanno tra I'altro lanciato dei progetti pilota tesi a creare banche dati di possibili candidati END da sottoporre tempestivamente alle Istituzioni comunitarie al momento della pubblicazione della vacanza di posto. II progetto V.E.N.I.C.E. (Veneto Experts Network to Improve Chances in Europe), lanciato nel 2005 dalla Regione Veneto, costituisce in tal senso una buona prassi da tenere in considerazione.

3. Programmazione

AI fine di favorire un'attività di raccordo ed armonizzazione, si elencano una serie di azioni che si ritengono essenziali da parte di ogni singola Amministrazione:

1. Dotarsi di una visione programmatica delle possibilità offerte dall'Unione Europea di impiego temporaneo di pubblici dipendenti nazionali. In particolare si dovrà procedere, anche avvalendosi delle indicazioni della Rappresentanza Permanente di Bruxelles, alla definizione delle aree di impiego prioritarie. Si rileva infatti che la nostra presenza presso Ie differenti Direzioni generali della Commissione europea e ad oggi disomogenea senza che ciò sia il frutto di una strategia ben definita.

2. Sensibilizzare i centri decisionali (Capi di Dipartimento e Direttori generali) affinché percepiscano il vantaggio per I'amministrazione stessa all'utilizzo dell'istituto e siano loro stessi promotori delle candidature sostenendole nelle opportune sedi, anche in collaborazione con la Rappresentanza Permanente di Bruxelles.

3. Diffondere I'informazione del posto vacante precisando Ie modalità interne per il rilascio del nulla osta all'eventuale distacco.

4. Favorire la formazione del personale sull'istituto, anche nell'ambito di attività formative su tematiche connesse all'Unione Europea.

5. Prevedere I'istituzione di una "antenna" o "focal point" (o altra struttura agile) presso gli Uffici del Personale, specificamente incaricata di pre-selezionare, seguire e reinserire gli END nonché Ie figure analoghe quali gli esperti nazionali distaccati a titolo gratuito1 e gli stagisti strutturali presso Ie Istituzioni europee. Tale antenna dovrebbe svolgere tre funzioni:

• sensibilizzazione del personale ed individuazione di profili debita mente qualificati da poter candidare;

1 Punto 2 della decisione C(2006) 2033 del 1° giugno 2006.

• mantenimento dei contatti con gli END durante il loro servizio a Bruxelles (sia con quelli provenienti dalla propria amministrazione che con quelli distaccati da altre amministrazioni che trattano argomenti di interesse), nel rispetto della normativa comunitaria, al fine di garantire un flusso di informazioni ed uno scambio di esperienze a vantaggio sia delle stesse Amministrazione che dei funzionari in questione;

• reinserimento del personale al suo rientro.

6. Costituire una banca-dati di potenziali qualificati candidati già formati sia sotto il profilo delle competenze in materia comunitaria che su quello delle conoscenze linguistiche.

4. Valorizzazione

Ogni Amministrazione deve provvedere al reinserimento degli END in modo da valorizzarne I'esperienza acquisita, garantendo un ritorno effettivo dei costi sostenuti durante il distacco.

La valorizzazione dell'END al suo rientro deve avvenire anche mediante un percorso professionale qualificante e coerente con I'attività svolta all'estero. Ciò al fine di potere utilizzare pienamente il bagaglio di conoscenze e la rete relazionale che il funzionario ha acquisito all'estero.

Le amministrazioni sono dunque invitate ad utilizzare i propri funzionari che rientrano da Bruxelles in mansioni che tengano pienamente conto dell'esperienza acquisita e del ruolo svolto all'estero, coinvolgendo opportunamente nelle decisioni di reimpiego anche gli stessi funzionari.

5. Monitoraggio e coordinamento dell'istituto

Un periodico monitoraggio appare infine essenziale per poter verificare e correggere le azioni indicate ai punti precedenti. II Comitato tecnico del CIACE potrà fungere in questo senso da camera di compensazione tra Ie esigenze evidenziate dalle diverse amministrazioni. A tal fine, con cadenza semestrale, verrà posto all'ordine del giorno del Comitato tecnico del CIACE la situazione  della presenza di END italiani nelle istituzionidell'UE. II rappresentante del Ministero degli Affari Esteri potrà svolgere in tale occasione una relazione sull'applicazione dello strumento.

Un rafforzato coordinamento tra il Ministro degli Affari Esteri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per il coordinamento delle Politiche Comunitarie e Dipartimento per la Funzione Pubblica - potrà contribuire a garantire un migliore utilizzo dello strumento ed ogni opportuna iniziativa tesa a migliorarne I'applicazione, in particolare delineando una strategia e svolgendo una specifica attività finalizzata al monitoraggio continuo delle offerte di posti per END e diffondendo le informazioni sulle disponibilità ad amministrazioni, enti, aziende ed organizzazioni con i quali si hanno istituzionalmente contatti, anche con il supporto operativo della Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea.

6. Conclusioni

Come evidenziato il Governo pone particolare attenzione alla figura dell'END ed auspica una sua sempre più diffusa utilizzazione. Ciò nel quadro di scelte strategiche che possano massimizzare I'investimento finanziario che I'istituto richiede.I meccanismi di discussione e monitoraggio sopra evidenziati serviranno in tal senso a creare una sinergia tra le varie amministrazioni ed ad adottare le misure idonee all'obiettivo.

II Ministro per le Riforme e le innovazioni nella pubblica

II Ministro per le Politiche Europee  Amministrazione

II Ministro degli Affari Esteri

ALLEGATO

Procedure di reclutamento

II Ministero degli Affari Esteri, che rappresenta per l'Italia il centro di coordinamento dell'attività a sostegno degli Esperti Nazionali Distaccati (END), riceve con cadenza mensile dalla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea le comunicazioni delle Istituzioni UE relative ai posti vacanti a livello europeo.

I posti vengono pubblicizzati sul sito internet del Ministero degli affari esteri (percorso opportunità-italiani-neIl'Unione Europea-nelle Istituzioni UE-Esperti nazionali distaccati), nonché attraverso la loro segnalazione per posta elettronica alle Amministrazioni centrali e locali italiane che ne hanno fatto richiesta.

I funzionari interessati devono presentare la propria candidatura secondo le modalità indicate sui sito II Ministero degli Affari Esteri procede all'inoltro a Bruxelles, attraverso la Rappresentanza Permanente, di quelle candidature che per profilo ed esperienza professionale corrispondono ai requisiti richiesti dal bando.

Quadro normativo

Oltre alla normativa comunitaria (in primis la decisione C(2006) 2033 del 1 giugno 2006, con cui la Commissione Europea ha da ultimo regolamentato il regime degli END e i gemelli provvedimenti del Consiglio e del Parlamento europeo, nell'ordinamento italiano rilevano innanzitutto gli articoli 3 e 97 della Costituzione, che postulano il buon andamento per garantire il migliore servizio al cittadino quale finalità generale a cui devono rispondere le disposizioni in materia di organizzazione dei pubblici Uffici.

Appare evidente già in tale ambito come il servizio temporaneo in qualità di END configuri un sicuro arricchimento di esperienza per i dipendenti pubblici, di cui I'amministrazione potrà valersi anche al suo rientro. Le prescrizioni costituzionali hanno trovato poi una puntuale attuazione nella legislazione ordinaria sull'impiego presso le pubbliche amministrazioni.

Di seguito si indicano alcune disposizioni normative per i cittadini italiani che sono già alle dipendenze dell'amministrazione pubblica e che sono autorizzati a prestare temporaneo servizio all'estero:

• legge 27 luglio 1962, n. 1114 (come novellata dall'art. 8 della legge 15 luglio 2002, n.

145), che disciplina I'autorizzazione, per i dipendenti pubblici, ad essere collocati fuori ruolo per assumere impieghi presso enti od organismi internazionali, nonché ad esercitare funzioni presso Stati esteri;

• art. 32 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che disciplina lo scambio di funzionari appartenenti a Paesi diversi e il temporaneo servizio all'estero;

• Ie pertinenti disposizioni del D.P.R. 5 gennaio 1967, n. 18, relative al personale del Ministero degli Affari Esteri e a quello messo a sua disposizione da altre Amministrazioni dello Stato che sia autorizzato ad assumere impiego 0 ad esercitare funzioni presso Enti, Organismi e Tribunali Internazionali.